Il cyberspeak, anche detto cybertalk o cyberlingo, è il linguaggio utilizzato su Internet o in qualsiasi spazio virtuale (il cyberspace, contrapposto all’inferiore e sgradevole meatspace). Questo linguaggio viene continuamente arricchito di nuovi termini, acronimi e neologismi e come traduttrice italiano inglese e traduttrice inglese italiano specializzata nella transcreation di post e campagne social, è fondamentale per me rimanere on top of what’s new – al passo con le novità. Quante volte leggiamo un post e ci chiediamo, “cosa vorrà dire questa parola?” Ecco allora una breve guida ai termini del cyberspeak più utilizzati e divertenti.
Cyberspeak, una breve guida
Flame: utilizzato sia come verbo che come sostantivo. Si tratta di un post o un messaggio offensivo, spesso usato per rispondere in modo rapido e aggressivo a un altro post.
Troll: verbo e sostantivo. Una persona che si diverte a istigare l’ira o la reazione emotiva dei partecipanti a una discussione su Internet postando messaggi o commenti mirati a provocare o sviare la conversazione. I troll possono anche iniziare liti e duri confronti.
Hijack: andare fuori tema, un errore frequente fra i newbies di un forum.
Lurker: una persona che legge i messaggi o i commenti in un forum o una bacheca, ma non partecipa alla discussione.
Newbie: un nuovo utente. Non si tratta di un termine denigratorio, ma un newbie che chiede spiegazioni o aiuto su come utilizzare la piattaforma si potrebbe sentire rispondere RTFM, acronimo di read the f****** manual.
Noob/newb: altro termine che indica un nuovo utente, ma spesso usato in modo dispregiativo.
AMA: acronimo di ask me anything. Quando un creatore di contenuti, blogger, youtuber, ecc. tiene un AMA, significa che si rende disponibile a rispondere alle domande dei propri follower.
Bump: nei forum, gli argomenti sono solitamente elencati in ordine cronologico in base all’ultimo commento. Gli argomenti con i commenti più vecchi si trovano più in basso e vengono spesso spostati in seconda pagina, rendendoli più difficili da trovare. Per riportarli in cima alla pagina (bump them), basta scrivere bump come nuovo commento.
IMHO: acronimo di in my humble opinion. Viene utilizzato come incipit nei post o nei commenti in cui si esprime la propria opinione.
Facepalm: un termine che indica il gesto di porre la mano aperta sul viso per indicare esasperazione o disperazione. Viene usato in risposta ad affermazioni ovvie o non molto intelligenti.
Epic fail: indica un errore ridicolo che avrebbe potuto essere facilmente evitato e che provoca ilarità generale.
I can’t even: un altro modo di dire “sono senza parole” oppure “non ci posso credere”. Grammaticalmente parlando, non si tratta di una frase completa, ma su Internet viene utilizzata come tale. Spesso viene aggiunta la parola literally per maggiore enfasi: literally, I can’t even.
Well played: espressione usata per complimentarsi con qualcuno per avere dato una risposta particolarmente intelligente o arguta. Può anche essere l’equivalente di “touché”, cioè quando la propria opinione viene facilmente confutata.
Totes e Adorbs: abbreviazioni simpatiche di totally e adorable, utilizzate soprattutto dalle ragazze più giovani.
Pwned: spesso utilizzato dai gamer, pwned è un errore di ortografia voluto della parola owned, che significa battuto o umiliato.
Photobomb: uno dei termini cyberspeak più famosi. Si tratta di qualcuno o qualcosa che si intrufola in una fotografia. Internet è pieno di immagini divertenti di animali che fanno photobombing.
Handle/alias: sinonimi di username o nome utente, cioè il nome visibile ad altri utenti utilizzato al posto del proprio vero nome.
IRL: acronimo di in real life, cioè qualcosa che esiste o succede fuori dal cyberspace o offline.
NSFW: acronimo di not safe for work. Utilizzato come avvertimento prima di un link o un contenuto che potrebbe essere fuori luogo se visualizzato sul posto di lavoro o in un ambiente pubblico.
TL;DR: acronimo di too long; didn’t read. Significa che il commento è stato letto solo per sommi capi perché troppo lungo. Quest’espressione è diventata anche un modo per riassumere un concetto o un’opinione.
OTL: uno dei termini più strani e criptici. Non si tratta di un acronimo come potrebbe sembrare, ma della rappresentazione grafica di una emoji. Raffigura una persona inginocchiata: la O è la testa, la T rappresenta le braccia appoggiate a terra e la L le gambe. Anche se non molto intuitiva (né di facile visualizzazione), viene utilizzata per esprimere delusione o disperazione.