Charles Dickens è una delle figure che più ha influenzato la lingua inglese, inventando molti nuovi termini di uso comune ancora oggi. Come traduttrice italiano inglese e traduttrice inglese italiano appassionata della storia di questa lingua, trovo molto interessante capire l’origine delle parole e l’evoluzione della lingua di Sua Maestà (nonché del Presidente, naturalmente) nel corso della storia. Vediamo quindi dieci curiose parole inventate da Dickens, straordinariamente moderne per l’epoca e che ancora oggi fanno parte del linguaggio comune, sia parlato che scritto.

Dieci parole dell’inglese di Dickens

1. Abuzz (A Tale of Two Cities – Racconto di Due Città)

Dickens è stato uno dei primi autori a utilizzare questo termine, che descrive un ambiente vivace, pieno di rumore e attività, nel romanzo storico A Tale of Two Cities (1859), tradotto in italiano come Racconto di Due Città. Ecco la frase che contiene il termine:

“The court was all astir and a-buzz.”

Oggi, tuttavia, il termine ha perso il trattino e viene scritto tutto attaccato: “abuzz”.

2. Butterfingers (The Pickwick Papers – Il Circolo Pickwick)

Anche in questo caso, Dickens è stato un early adopter di questo termine, che denota una persona maldestra che fa spesso cadere ciò che ha in mano, come se avesse appunto le dita di burro. L’appellativo compare in The Pickwick Papers (1837), il primo romanzo dello scrittore inglese, dal titolo italiano Il Circolo Pickwick. Vediamo il divertente passaggio in cui appare:

“At every bad attempt at a catch, and every failure to stop the ball, he launched his personal displeasure at the head of the devoted individual in such denunciations as “Ah, ah! — stupid” — “Now, butter-fingers” — “Muff” — “Humbug” — and so forth.”

Anche questo termine viene oggi scritto tutto attaccato senza trattino: butterfingers.

3. The Creeps (David Copperfield)

Utilizzato per la prima volta nel suo romanzo di formazione (in inglese bildungsroman) David Copperfield (1850), Dickens coniò il termine the creeps per descrivere un brivido di paura:

“She was constantly complaining of the cold, and of its occasioning a visitation in her back which she called ‘the creeps.’”

Oggi in inglese si dice che qualcosa gives me the creeps, cioè fa venire i brividi. Per esempio: “I’m scared of spiders. They give me the creeps.” Ho paura dei ragni, mi fanno venire i brividi.

4. Devil-May-Care (The Pickwick Papers – Il Circolo Pickwick)

Ecco un altro termine che compare per la prima volta nel primo romanzo dell’autore. Nell’inglese di Dickens, devil-may-care ha il significato di spensierato o incauto, imprudente, come in questo passaggio del libro:

“Not that this would have worried him much, anyway — he was a mighty free and easy, roving, devil-may-care sort of person, was my uncle, gentlemen.”

Si crede che l’origine di questa espressione sia la frase the devil may care but I don’t, cioè “potrà anche importare al diavolo, ma a me no”.

5. Flummoxed (The Pickwick Papers – Il Circolo Pickwick)

The Pickwick Papers si rivela una vera miniera di nuove parole coniate dal grande autore, anche complice la natura innovativa dell’opera, oggi considerata uno dei capolavori della letteratura britannica. La parola flummoxed significa sconcertato, confuso, e appare qui:

“And my ‘pinion is, Sammy, that if your governor don’t prove a alleybi, he’ll be what the Italians call reg’larly flummoxed, and that’s all about it.”

6. On the Rampage (Great Expectations – Grandi speranze)

Non si tratta di una parola inventata, bensì di un utilizzo particolare del verbo rampage, inserendolo nell’espressione on the rampage, cioè avere un comportamento violento e distruttivo. Ecco il termine all’interno del romanzo Great Expectations (1860):

“She’s been on the Ram-page this last spell, about five minutes.”

Oggi viene scritto con la R minuscola e senza trattino

7. Sassigassity (A Christmas Tree – Un Albero di Natale)

Dickens coniò questo termine composto (in inglese portmanteau) unendo le parole sassy (insolente, sfacciato) e audacity (audacia) per indicare un atteggiamento spavaldo e insolente. Il vocabolo compare nel racconto breve A Christmas Tree (1850), uno dei meno conosciuti dello scrittore, in questo passaggio:

“The devoted dog of Montargis avenges the death of his master, foully murdered in the Forest of Bondy; and a humorous Peasant … remarks that the sassigassity of that dog is indeed surprising.”

Purtroppo, né il racconto né il termine catturarono l’attenzione del pubblico e, nonostante il suono accattivante e il significato intuitivo, oggi sassigassity è poco usato.

8. Sawbones (The Pickwick Papers – Il Circolo Pickwick)

Ecco un altro termine che compare nel famoso romanzo di Dickens. Nel linguaggio popolare dell’Inghilterra vittoriana, sawbones si riferisce al chirurgo, quello che in italiano si chiama “segaossa”:

“I thought everybody know’d as a sawbones was a surgeon.”

Tuttavia, come l’equivalente italiano, oggi non è un termine particolarmente lusinghiero. Fun fact: in Star Trek il Dott. Leonard McCoy, il medico di bordo della USS Enterprise, è soprannominato proprio “Bones”.

9. Red tapeworm (Household Words – periodico settimanale)

Creata da Dickens per il periodico settimanale Household Words di cui era editore, red tapeworm descrive una persona che segue in maniera eccessiva le regole e le formalità. L’espressione, se vogliamo un altro portmanteau, è un gioco di parole fra red tape (termine slang che indica la burocrazia) e tapeworm, cioè la tenia. Altro fun fact: l’espressione red tape viene dall’uso comune nell’Inghilterra del XVII e XVIII secolo di legare i documenti ufficiali con un nastro rosso o rosa. Il senso figurato prese piede intorno al 1736.

10. Whiz-bang (The Pickwick Papers – Il Circolo Pickwick)
Whiz-bang è quasi un’onomatopea che imita il suono di qualcosa che si muove velocemente, che sfreccia e che atterra con un botto, tipicamente il suono di uno sparo. Oggi significa sia qualcosa rapido e di forte impatto che un gande successo. Ecco il passaggio in cui compare:

“‘Present! think I was; fired a musket — fired with an idea — rushed into wine shop — wrote it down — back again — whiz, bang — another idea — wine shop again — pen and ink — back again — cut and slash — noble time, Sir. Sportsman, sir?’ abruptly turning to Mr. Winkle.”

Durante la Seconda Guerra Mondiale, whiz-bang era il nome del Rocket Launcher T40/M17, un lanciarazzi multiplo montato su carro armato utilizzato dall’esercito americano.

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